lunedì 21 aprile 2014

Negativi di silenzio

Si tratta di paura. Di incapacità di affrontarlo. Di erubescenza sulle gote. O del lembo di pelle ove collo e spalle si conoscono.
Non ricordo come lo chiamano.
Zitto che mi viene.
Oh, ecco: collare della pudicizia.
Capisci?
Niente.
Amico mio, si tratta di reazione fisiologica ad un rimbrotto. Peggio se in pubblico.
Peggio se in pubblico e alla presenza di persone che ritieni importanti.
O, ancora, si tratta di terrore dei giudizi o di un giudizio.
Ricordi quella sentenza? Mi pare fosse di Abraham Lincoln.
Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.
Ecco. Si tratta anche di questo.
Pensi. Mediti. Rifletti ancora. Elabori. Rielabori. Ancora.
Fino a quando sei convinto che, tutto sommato, non dissiperai ogni dubbio.
Raccatti la determinazione nel pozzo del tuo essere e ti esprimi.
Ecco. Invece.
Affermazione dannatamente ovvia.
Banale.
Forse persino stupida.
A te non è mai capitato?

domenica 6 aprile 2014

From "Cappuccetto Rosso" to "Gioco di Mano"

C’era una volta un… lupo!
Ebbene sì, cari bambini: che noia sempre i soliti personaggi, questa volta vi racconterò di un lupo.
Innanzitutto partiamo dal suo nome, Ringhio: tutto un programma.
Non era un lupo qualsiasi, anzi, un lupo così non si era proprio mai visto. Magro e deboluccio. Tanto che Mamma Lupa non sapeva più che fare.
Aveva provato in tutti i modi: gallina fresca. Niente. Costolette di agnello al sangue. Niente. Capretto. Niente. Niente. Niente. “Sei la rovina della nostra famiglia” gli diceva sempre. Un vero tormento.
Ma bando alle ciance e vediamo cosa combina il nostro lupo.
Un bel pomeriggio di primavera Ringhio stava saltellando allegramente nel bosco in cerca di quadrifogli mentre, poco distante dal sentiero, camminava anche una bambina tutta vestita di rosso con un cestello in mano.
“Ciao Lupo, sono Cappuccetto Rosso” gli urlò quella.
Ringhio fece un balzo di lato a bocca aperta…