lunedì 1 maggio 2017

La vera storia di Così

Mi hanno mandato questa storiella e siccome mi ha divertito, ma anche fatto riflettere ho deciso di pubblicarla.

Questa è la storia di Così.
Così è uno che ci prova. Così si definirebbe così. La giungla di problemi, situazioni, questioni, sentimenti, umori, relazioni, Così la affronta dando il meglio di sé stesso. Eppure, ogni volta, pensa che non sia abbastanza. Che si possa fare meglio di Così. Che si possa essere meglio di Così. E, giorno dopo giorno, invece che Così vorrebbe essere Colà.
Colà sa sempre cosa dire. Ha sempre la battuta pronta. Rintuzza con garbo. Se sbaglia, e succede di rado, cade sempre in piedi. Dalle situazioni intricate esce da trionfatore: la sua immagine rafforzata e non sbiadita.
Così, invece, si sente spesso in balia di chi lo attacca. Così sente che ciò che dice è sbagliato: talvolta inappropriato, altre volte poco incisivo, generalmente non riesce a trovare mai le parole giuste. C’è sempre una ragione per non essere Così. E c’è un’infinità di ragioni per voler essere Colà.
Se Così commette anche un minimo errore - o quello che lui crede essere un errore - porta in faccia i segni dell’autocondanna. E’ Così stesso a travestirsi da inquisitore, giudice e persino boia. Colà, invece, è abile nello sviare: non si attribuirebbe mai una colpa, ci penseranno già gli altri a farlo.
Così è insicuro, Colà ha certezze che Così invidia. Così rimugina notte e giorno sulle stesse cose. Colà è sereno. Dorme come un bimbo. E’ come se avesse una corazza che lo difende.
Così vorrebbe essere Colà. Ma in realtà non lo conosce così bene. Solo gli sembra perfetto. Perfetto così. Un Così perfetto.
Sì, Colà è un Così perfetto.
Colà è un Così senza gli innumerevoli difetti che egli si attribuisce.
Un giorno, Così, chissà perché, racconta ad una persona di Colà.
E più racconta, più ne parla, più gli sembra incredibile ed inverosimile quello che sta dicendo. 
Gli viene quasi da ridere di Così e di Colà. 
Ride prima timidamente e poi di gusto del suo voler essere Colà.
Comincia a pensare che Colà non esista. E' solo un'intuizione all'inizio.
Poi, più ne parla più capisce che Colà è solo la sommatoria costruita a tavolino di ciò che gli manca o di ciò che vorrebbe essere.
Un mosaico di virtù.
Ed è in quel preciso momento che Così decide di uccidere Colà.  
Ha capito che non potrà mai essere un Così perfetto, ma magari, lavorandoci un po’, questo sì, un po’ meglio di Così.