martedì 9 dicembre 2014

Ich bin ein Berliner...

Sono passate ormai dieci ore da quando l'alba ha colorato di rosa lo sfondo dell'aeroporto di Berlino.
La sveglia è suonata presto. Fermata. Poi ripartita incessante. Oggi non si poteva dormire altri cinque minuti: c'era un volo da prendere.
Ora Berlino è già dietro le spalle con la sua densa storia, i suoi odori, la sua vitalità da adolescente, la sua voglia di cambiamento.
Nel mio bagaglio a mano l'una sopra l'altra: emozioni, immagini, la meraviglia, la malinconia per il rientro a casa.
Perché Berlino è «die Mauer».
Berlino è l'odore di fritto.
Berlino è il movimento continuo.
Berlino è il cantiere infinito. Perché c'è ancora molto da inventare. O da riscrivere.